Cos’è Too Fast Origin?

person Pubblicato da: Federico list In: News comment Commento: 0 favorite Colpire: 137940

È un negozio online di abiti sportivi, nulla di più. Simile alle migliaia di altri siti del settore.

Simile. Non identico!

È qui, ci piace pensarlo almeno, che risiede il vero valore del nostro marchio.

Qual è l’obiettivo di Too Fast Origin?

Semplicemente: emergere, con la speranza di lasciare dietro di sé un’idea.

Permetteteci di essere più chiari: come ogni attività che vuole affermarsi ci siamo rivolti ad alcuni modelli, attingendo in particolare da due mondi.

Lo sport, ovviamente, ma anche la musica rock.

Essendo questo il primo articolo del blog, crediamo che per meglio rendere l’idea di chi siamo e di che valori incarniamo, possa essere utile chiamare in gioco proprio uno di quei modelli che hanno ispirato il nostro lavoro.

Si tratta di un uomo che non solo coniuga in sé le due anime di Too Fast Origin, lo sport e il rock, ma che, nel suo emergere e affermarsi, è anche riuscito a regalare la stessa idea che pure noi vogliamo diffondere: partire da zero ed arrivare ad essere il numero uno, possibilmente stravolgendo continuamente le regole!

Parliamo di uno dei Grandi, parliamo di John McEnroe.

Chiunque sia un amante dello sport, come speriamo siano i nostri clienti, avrà sicuramente presente che cosa McEnroe abbia rappresentato per il tennis, ed è facile capire perché lo abbiamo preso come esempio dell’anima rock e rivoluzionaria, anche un po’ eccessiva, del nostro marchio: il soprannome di superbrat (supermoccioso) non se l’è certo guadagnato comportandosi da perfetto lord inglese. In campo, sono celebri i suoi numerosi battibecchi e rivalità con altri giocatori, su tutte quella con Björn Borg; fuori dal campo, i suoi eccessi, così come, e questo importa particolarmente, le sue amicizie con altri Grandi, della musica questa volta: David Bowie, Keith Richards, Tina Turner e van Halen, solo per citarne alcuni, erano i suoi “colleghi” di serata.

Ma John McEnroe è anche il ragazzo che è arrivato ad essere numero uno del mondo, scalando la classifica con le sue sole forze. È anche il ragazzo che iniziò a giocare indossando scarpe bucate, perché non poteva permettersene di nuove. È il ragazzo che voleva solo giocare le partite, saltando gli allenamenti, per quella sua voglia di dimostrare di essere il migliore, di emergere e affermarsi. Per non poter accettare la sconfitta.

Per dirlo con le sue parole: “Abituarsi a perdere è dura e a me non è mai riuscito molto bene. Ero un leone sul campo da tennis, ma quando perdevo la mia reazione abituale, fino a un’età così avanzata da diventare imbarazzante, era scoppiare in lacrime. Dopo la stretta di mano alla fine del match mi dicevano sempre: «E ora arriverà il diluvio». Odiavo giocare un tennis che non fosse all’altezza delle mie potenzialità, ecco tutto.”

Too Fast Origin non vuole essere da meno: conosce le potenzialità dei suoi capi e la qualità del materiale con cui sono fatti, e odierebbe deludere un amante dello sport dall’anima rock.

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